lunedì 29 novembre 2010

Attualità: Lavorare in banca

             

Lavorare in Banca per un giovane neo assunto non presenta molte più sicurezze rispetto ai contratti offerti dalle altre aziende.
La certezza che veniva offerta dagli Istituti Bancari fino a pochi anni fa, ora non trova più conferma.
Ma questa considerazione non deve spaventarci. Le aziende che operano nel nostro mercato sono state sempre più affollate da gente che, con un contratto stabile, ci ha gratificato gettando la penna alla fine del regolare orario di lavoro e non facendo sacrifici.
La situazione in cui ci troviamo noi neolaureati, dai 22 ai 28 anni, è invece assai diversa.
Siamo protagonisti di una realtà difficile è vero.
Non c’è più posto per “scansafatiche”, per lavoratori con un posto di lavoro dietro casa, per studenti senza un titolo di studio che non sia una laurea specialistica.
Parla una persona che ha da poco superato un concorso per entrare a far parte di un Istituto Bancario di grandi dimensioni, che tutt’ora frequenta la laurea specialistica e che ogni giorno lavora 10 ore al giorno per poi mettersi sui libri, sottolineando una posizione lavorativa con contratto a termine.
Siamo noi il futuro, persone che ogni giorno mostrano alle proprie famiglie quanto non siano stati vani i sacrifici sostenuti durante questi anni per mantenere i nostri studi e le nostre vite private.
È per questo che voglio sottolineare alcuni brevi concetti da non scordare mai…anche in momenti in cui la fiducia in noi stessi viene a mancare…
Sacrificio dal primo minuto, voglia di mettersi in gioco, di imparare ogni singola informazione, sia per mezzo di esami universitari, sia per esperienze lavorative; umiltà, di abbassare la testa dopo aver preso un titolo di studio universitario, per imparare anche le cose più banali, ricordando che l’università non fa diventare imperatori! Ed infine forza di volontà, nessuno ci verrà a chiamare nelle nostre abitazioni per proporci condizioni migliori.
Non per questo stage non retribuiti, contratti a termine, e contratti a progetto aiutano a farci forza.
I raccomandati ci saranno sempre, chiamate ad “amici” allo stesso modo.
Ma ragazzi, per la gente che non smette mai di lottare, potrà sempre correre a testa alta; perché non è oggi, non è domani, ma prima o poi qualcuno si accorgerà della nostra forza, e  non farà altro che stringerci la mano per offrirci un futuro migliore.

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