martedì 30 novembre 2010

Attualità: Vi spiego la crisi....o almeno ci provo!

E' da tempo ormai, che sentiamo parlare di crisi. Il triste avvenimento, iniziato nel 2007, ha fatto si che molti nostri amici, parenti, conoscenti o addirittura genitori, abbiano perso il lavoro.
Ma da dove arriva questa crisi?
E come è potuta arrivare fino al nostro paese?
Rispondere non è facile...ma la mia umile penna proveràa chiarire qualcosa. Tutto comincia dagli Usa, quando nel 2001 i prezzi iniziarono ad  aumentare in maniera rapidissima e i consumatori pensavano che grazie alla scoperta di internet e alle nuove tecnologie i prezzi sarebbero aumentati all'infinito. Ma proviamo a fare un esempio: Luigi compra azioni (ovvero un "pezzetto di società") dell'azienda Google al prezzo di 100€, sicuro che domani il prezzo aumenterà. Il giorno dopo le azioni di Luigi valgono 110€ e anche Marco investirà sicuro dell'aumento delle azioni. Passa qualche tempo e le azioni valgono 120€, quindi Luigi guadagnerebbe 20€ dalla vendita e Marco 10€; loro sono convinti però che il prezzo aumenterà ancora,e non vendono le azioni. Nella stessa situazione di Luigi e Marco ci sono milioni di persone in America. Un giorno però, Luigi si rende conto che il prezzo delle sue azioni è diventato troppo alto ed è difficile che riesca ancora ad aumentare, allora corre in banca e vende le azioni al prezzo corrente che al momento è di 200€. La vendita di Luigi fa diminuire il valore delle azioni e il giorno seguente Marco si accontenterà di 190€.
Questo meccanismo continua a cascata perchè tutti cominceranno a vendere per non essere gli ultimi e vedere il prezzo calato oltre i soldi che avevano speso per comprare le azioni. Molte famiglie si ritrovano invece ad aver perso tutti i loro risparmi quando nel 2003 vanno in banca a vendere le proprie azioni e il ricavato è vicino allo zero.
Di fronte a questa situazione, lo stato americano(con precisione la FED)  abbassa il tasso d'interesse (costo del denaro),dal 6 all'1% affinchè tutti , in questa situazione di difficoltà economica, possano chiedere un prestito. Inoltre il sistema americano inizia a finanziare l'intero importo del mutuo sulla casa a differenza del sistema italiano che finanzia l'80%. Cosa vuol dire? Altro esempio: Mike, cittadino americano, deve comprare una casa del valore di 100.000€ e si reca in banca per un prestito pieno. Mike da come garanzia alla banca, la casa comprata, ovvero, nel caso in cui non riuscirà a pagare le rate, la banca diventerà proprietaria della casa. Nico, cittadino italiano, deve comprare una casa dal valore di 100.000€ . La banca vuole da Nico la la garanzia della casa e vuole che Nico abbia un lavoro stabile, solo così gli concederà un mutuo di 80000€ e non del totale. Se non sarà in grado di pagare la rata, la banca si riprenderà la casa. In Italia dal 2003 al 2007 il mercato è pressochè stabile. Negli Stati Uniti,grazie agli interessi bassi, in tanti iniziano a comprare le case. Questo fa si che aumentino i prezzi degli immobili. Cosa comporta l'aumento rapido dei valori ? Le banche iniziano a concedere mutui a tutti, forti del fatto che il prezzo delle case aumenta. Se i debitori non pagano le rate, le banche si riappropriano delle case acquistate dai cittadini che al momento del prestito valevano 100.000€, ed ora, grazie alla nuova corsa dei prezzi valgono 120.000€. Però le banche avevano sottovalutato un problema: a chi venderanno le case se un giorno tanti debitori non riusciranno a pagare la rata? 
Le banche si ritrovano nel 2007 con un enorme quantitativo di case che hanno prelevato dai debitori insolventi e non riescono più a venderle. Si pensi ad alcune case nelle campagne del Kansas, vendute per qualche dollaro! Questo crollo dei prezzi, unito al fatto che gli istituti finanziari non dispongono più di liquidità, fa aumentare il tasso di interesse delle banche nei confronti dei debitori che invece avevano la possibiltà di pagare la rata, facendo impoverire anche loro. RISULTATO: Se gli americani diventano più poveri non comprano più prodotti italiani, ma si dovranno accontentare dei prodotti a basso prezzo (prodotti cinesi)!. La fabbrica italiana che produceva maglioni pregiati e che vendeva metà dei suoi prodotti negli States dovrà dimezzare la produzione e allo stesso tempolicenziare metà dei propri dipendenti. Gli operai italiani rimasti senza lavoro, dovranno ridurre i propri consumi,e quindi non pagheranno la rata  del mutuo, facendo facendo diminuire per lo stesso effetto americano il prezzo delle case in Italia. Allo stesso tempo non compreranno birra, quindi anche la fabbrica di birra dovrà ridurre il personale. La ditta di trasporti dovrà trasportare meno prodotti, quindi licenzierà altri dipendenti.Tutti questi disoccupati non consumeranno più al bar del paese, quindi, un avvenimento iniziato in America, si ripercuote anche sull'economia locale. Il mio spunto è una banalizzazione di quello che comunque è un problema molto più grande, difficile da comprendere in tutti i suoi aspetti, in quanto abbraccia svariati settori e si trasmette di paese in paese in diversi e complessi modi. La cosa certa è che comunque ci troviamo ad affrontare un momento di difficoltà non scaturito dalla nostra volontà, ma dalla negligenza dell'economia Usa , grande modello da seguire, ma ancora pieno di fragilità.

di Rocco Battista

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