mercoledì 11 maggio 2011

Un brutto City festeggia l'accesso in Champions

foto:clbuzz.com
Decide l'incontro l'autorete di Crouch al 29°, il Tottenham deve accontentari dell'Europa League.
Inizia alla grande la settimana più importante della storia del Manchester City, che con l'importante vittoria contro gli Spurs torna a disputare la maggiore competizione europea dopo 42 anni. Nel lontano 1969 i Citizens conquistarono anche la Fa Cup che proprio sabato i ragazzi di Mancini si contenderanno nella finale di Wembley con lo Stoke City di Tony Pulis, sulla tribuna del City of Manchester proprio per visionare i suoi prossimi avversari. Ma la gara dei padroni di casa è stata tutt'altro che brillante, anzi probabilmente il Tottenham meritava qualcosa in più della sconfitta, uscendo vincitore nel possesso palla e nei tiri totali ma ahi loro non nel risultato. Il manager italiano cambia due uomini rispetto alla gara di Goodison Park mente Redknapp deve fare a meno di Gomes, out per problemi alla schiena, e al suo posto torna titolare Cudicini. Parte bene i Citizens, all'8° Yaya Tourè ci prova col sinistro, ma il suo tiro termina a lato. Al 10° la loro prima grande occasione: dopo una sponda di Dzeko per Silva, lo spagnolo ricambia il favore e serve in area il bosniaco che calcia a botta sicura ma Cudicini è bravo a respingere d'istinto. Risposta degli Spurs al 20° con Modric, ma il suo violento sinistro è deviato in angolo da Milner. Dopo sei minuti conclusione alle stelle di Crouch. Niente a che vedere col gol che si divora con Modric poco dopo: Lennon dopo una grande azione personale serve al centro il croato che piazza di piatto destro ma angola troppo il tiro che rasoterra sfiora il palo. Davvero clamorosa l'occasione sprecata da centrocampista degli Spurs, anche perchè poco dopo, esattamente al 29°, arriva la rete che decide il match. Su un corner contestato dagli ospiti Milner chiama l'uno-due con Johnson, crossa al centro e Crouch mette goffamente in rete firmando un clamoroso autogol. A questo punto la gara del City si fa in discesa. Al 31° Palacios è costretto ad uscire per infortunio, al suo posto entra un Pienaar non al meglio della condizione. Cinque minuti dopo altra palla gol per i Citizens ma il sinistro di Silva si alza di poco sulla traversa. L'ultima occasione degna di nota nel primo dei quattro minuti d recupero concessi dall'arbitro: destro al volo di Van der Vaart che Hart blocca senza affanno. Termina cosi un primo tempo di minimo sforzo e massimo rendimento per la squadra di casa. La seconda frazione di gioco parte col brivido per i suoi tifosi  che devono rigraziare Hart autore di un autentico miracolo sul colpo di testa di Pienaar, servito dal sempre pericoloso Lennon. Al 57° un altro cambio forzato, ma questa volta per Mancini: Zabaleta si procura un taglio dopo uno scontro aereo con Crouch e al suo posto entra Kolarov. Due minuti dopo altro destro a volo di Van der Vaart ma dalla conclusione in orbita si capisce subito che non è il suo piede preferito. Altro doppio cambio: nel City Viera prende il posto di Johnson mentre il Tottenham tenta la carta Defoe per lo sfortunato Crouch. All'81° è Dzeko a spedire il pallone altissimo, opaca la prova dell'ex centravanti del Wolfsburg. Sono minuti di sofferenza per i padroni di casa che tentano di arrivare al gol della sicurezza inserendo Tevez, al rientro dopo l'infortunio muscolare, al posto di Silva. Ma all'86° è Viera ad avere la palla del ko per gli Spurs, il suo colpo sotto però viene tolto dalla porta da un gigantesco Gallas che dopo è costretto ad uscire per far posto a Kaboul. Ancora cinque minuti di recupero palpitanti con Cudicini che nega a Tevez la gioia del ritorno al gol proprio allo scadere. Può bastare cosi, City ai preliminari di Champions evitabili solo grazie ad un improbabile sorpasso sull'Arsenal,  terzo distante soli due punti e altrettante gare alla fine del campionato. Aumentano a questo punto i rimpianti per la sconfitta con l'Everton, ma adesso vale solo la pena di godersi un momento cosi bello, lontano quasi mezzo secolo.
Gerardo Di Vilio

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